Da un post (da leggere!) di Ilaria sul suo – e di Flavia – bellissimo blog Per favore non mangiate le margherite, vengo a conoscenza di un tale italianissimo Loris Malaguzzi, preso a modello anche da asili olandesi. E soprattutto di una poesia di Malaguzzi, che riassume il suo pensiero, cioè che i bambini sono “fatti di cento”.
Sarà per quello che avere il privilegio di continuare a crescere insieme ad un bimbo o a una bimba ci fa ancora illudere in un mondo migliore. C’è poi malinconia però, anche nelle dolci parole di Malaguzzi stesso, perché sappiamo benissimo che la nostra organizzazione sociale, la nostra cultura, metterà inesorabilmente fine a ogni speranza (uni)formando le nostre multiformi e straordinarie attitudini.
Ricordo ancora la mia tristezza, quando dopo dieci giorni dalla nascita di GioSeb andammo in Comune a “registrarlo”. Ero certo che in quel momento avrei messo la firma – l’autorizzazione quindi – all’inizio dell’omologazione. Qualcuno o qualcosa da quel momento sarebbe stato autorizzato a modificarne il pensiero, le capacità, le espressioni di sé ecc. per fare in modo che un po’ tutti alla fine pensino e vivano, praticamente, nello stesso modo.
Per indagare sui motivi, e sugli effetti, di questa “condanna” a cui l’umanità pare essere destinata consiglio assolutamente il libro La caduta nel tempo di E.M. Cioran.